martedì 7 settembre 2010

Altro che 'porgi l'altra guancia' ...

NOI bravi ragazzi figli degli ovattati '80, noi educati, gentili, progressisti, positivi.
POI, poco alla volta, la vita ci frusta e punge; POI noi capiamo e ci ricrediamo, e cambiamo, e ci induriamo.







Finalmente anche NOI ci riproduciamo e, memoridell'amorevoleatmosferafamiliarediquandoiltelefono'girava'eilmonitordelpceraacristalliliquidi, cominciamo l'avventura nell'ignoto mondo dell'educazione infantile convinti del valore della tolleranza, della non-violenza, della bontà d'animo, della sincerità.
E allora, siamo tentati di, anzi, abbozziamo la stessa buona educazione per i nostri figli:
devono essere bravi, buoni, educati e puliti !





POI, poco alla volta, ci si ri-rende conto che la natura dell'uomo non collima poi così esattamente con quegli alti valori, o, per essere più spiccioli e meno teatrali, ci si rende conto che a volte è meglio dire ai propri figli che lo schiaffo ricevuto lo devono ridare più forte, che va bene giocare con la terra purchè non ce la si tiri negli occhi, che in certi casi va bene tenersi i propri giochi stringendoli forte senza lasciarli agli altri bimbi.
E allora ti rendi conto che rientrando nell'alveo di comportamenti e reazioni più naturali e istintive, i bambini si tranquillizzano, capiscono meglio, sono più reattivi.

Sembra proprio essere come si sente spesso dire, che verso i due/tre anni i bambini costruiscono il grosso della loro personalità, e lo fanno:
  • in parte secondo quegli insegnamenti che noi gli diamo e che loro in quel momento ed in quel contesto sono in grado di capire
  • in parte secondo delle spinte istintive profonde (il senso del possesso, la voglia di incontro/scontro con altri bambini)
  • in parte per spirito di contrapposizione ai genitori
  • in parte per emulazione dei genitori

Complicato, hè ?

Bhè, ci siamo passati tutti da bambini, molti di noi ci passano da adulti.
E' un pò come la politica: a volte siamo tentati di pensare che il nostro contributo non sia poi destinato a cambiare più di tanto le cose, mentre, in realtà lo è.
Ora, argomentare l'ultima affermazione non è semplice e in questo momento non penso di esserne capace, ma non per questo non ho fiducia nella utilità della mia attività di padre.
In bocca al lupo,
Valerio

PS: chiaramente, quando stanno per strapparsi gli occhi o per rompersi la testa, fermateli ...

1 commento:

  1. vediamo...io a tre anni ero un vero terremoto!
    e non scherzo,giuro ero una diavoletta peperina!
    e ricordo benissimissimo i miei;le loro facce,i rimproveri,le parole d'insegnamento ma...continuavo ad essere comunque un terremoto...poi...la pace interiore.
    tutto insieme,senza un perchè ho iniziato ad applicare le loro regole e mi piacciono ancora tanto!
    ma a volte...di nascosto...continuo ad essere un terremoto eh eh eh!!!!
    ssssssssssh è un segreto eh!
    occhio non vede... ^_^

    in fondo credo sia giusto così...

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