Mia figlia è molto golosa; lo sono un pò tutti i bambini, ma chi ne ha visti più di me in vita sua mi dice che, effettivamente: 'tua figlia è molto golosa'.
Chiede la caramella, le dai la caramella; non l'ha ancora finita che ti chiede un'altra caramella, le dai un'altra caramella ... il ciclo si ripete al massimo tre volte, poi ci impuntiamo; teniamo alla salute di nostra figlia, e le diciamo che 'basta, se si mangiano troppe caramelle viene la bua al pancino'.
Oltre alla golosità, forse, c'è anche una parte di <ricerca di rifugio consolatorio> nella caramella; e, anche questo, forse, può essere normale per una bambina di due anni.
Fatto stà che a lei piace che dopo una caramella non è che tutte le caramelle del mondo siano improvvisamente finite; ce ne sono altre e di diversi tipi.
Effettivamente le tipologie sono svariate: più dolci, più piene di coloranti, mastodontiche e minuscole, al latte, alla menta, dure, morbide, gelatinose, etc...
Arriviamo al punto: per evitare di fare ingerire troppi zuccheri a mia figlia, pur concedendole il lusso di mangiare più di una 'unità', ho cominciato a comprare le TicTac.
Daquantotempo_\
nontenevoinmano
quel pacchetto_
cosìsemplice__
epulitochesi___
vedonotutte___
lìdentropronte
adesserescelte !
E' stato un pò un tuffo nel tempo; da un pò di anni sono più per le caramelle tipo quelle per fumatori ... tipo...
Insomma, le dò una TicTac, lei è contenta, ne chiede un'altra, le dò un'altra TicTac ... sempre a tre cicli terminiamo l'interazione; sembra averlo capito anche lei.
Tictactictactictactictactictactictactictactictactictactictactictactictac
Ciao,
Valerio
mercoledì 9 giugno 2010
martedì 8 giugno 2010
Adrenalina allo Zoo ... pardon, il BioParco
Sabato scorso siamo stati al BioParco di Roma.
Finalmente una bella giornata, liberi da impegni, siamo partiti. Era molto tempo che lo prospettavamo a nostra figlia e ogni volta lei diceva: 'siiiiii', e ogni volta dovevamo rimandare per via delle previsioni meteo.
Premessa: non mi piace vedere animali non autoctoni rinchiusi in poche decine di metri quadri nel centro di una metropoli.
Però, ai bambini piacciono, li vedono in televisione, giocano con pupazzi che li ritraggono, li associano a simpatie e paure (a parer mio, entrambe necessarie), popolano e nutrono le loro fantasie, il loro concetto di varietà, di diversità. E poi, è comunque una bella gita nella natura.
Insomma, per farla breve, mia figlia è esplosa in un climax di entusiasmo che è durato tutta la mattina. Gioia incontenibile, pervasiva, assolutamente coinvolgente; curiosità insaziabile ed emozionante ... adrenalina pura.
Correva ovunque, chiamava gli animali, commentava con la gente accanto, si arrampicava; mi ha fatto quasi paura !
Era così eccitata che a pranzo non ha voluto mangiare; poco male, è bella paffuta, avrebbe mangiato la sera.
La cosa importante quando fa così caldo è che beva molto e che si copra la testa: ha bevuto quasi un paio di bottigliette d'acqua, ma non ha assolutamente voluto tenere il cappellino; ci abbiamo provato più volte, ma alla fine abbiamo ceduto per non eccitarla ancora di più ... la prossima volta proveremo con un fazzoletto in testa; magari, stimolando il suo lato narcisista ...
Come prevedibile, nel viaggio di ritorno in auto ha resistito cinque minuti, prima di piombare in un sonno ristoratore e pieno di nuovo materiale.
Una volta a casa si è mezza svegliata, ha bevuto un grande biberon di latte e biscotti e si è riaddormentata.
La sera era stanca e serena, mentre, durante la notte (ho ancora il dubbio se sia utile fargliela vedere ...), incubo: tigre !
C'è da aspettarselo, in particolare se le si fa leggere e/o le si racconta la favola di Mowgli e il Libro della giungla. Forse è ancora piccola per vedere la tigre dal vivo ? Bhè, in realtà, qualche mese fà, aveva già avuto un incubo con la tigre del Libro della giungla (proprio lei aveva nominato nel sonno), quando ancora non aveva visto la tigre vera, quindi, possiamo dire di averla aiutato a materializzare questa paura; ripeto, non sono un esperto, ma penso possa farle bene.
PS: attenzione, se rimanete al bioparco per pranzo e non volete mangiare sotto il cocente sole ed in mezzo al caos, anticipate un pochino il pranzo: verso le 12 potrete trovare un posto all'ombra e ci sarà più tranquillità
A presto,
Valerio
Finalmente una bella giornata, liberi da impegni, siamo partiti. Era molto tempo che lo prospettavamo a nostra figlia e ogni volta lei diceva: 'siiiiii', e ogni volta dovevamo rimandare per via delle previsioni meteo.
Premessa: non mi piace vedere animali non autoctoni rinchiusi in poche decine di metri quadri nel centro di una metropoli.
Però, ai bambini piacciono, li vedono in televisione, giocano con pupazzi che li ritraggono, li associano a simpatie e paure (a parer mio, entrambe necessarie), popolano e nutrono le loro fantasie, il loro concetto di varietà, di diversità. E poi, è comunque una bella gita nella natura.
Insomma, per farla breve, mia figlia è esplosa in un climax di entusiasmo che è durato tutta la mattina. Gioia incontenibile, pervasiva, assolutamente coinvolgente; curiosità insaziabile ed emozionante ... adrenalina pura.
Correva ovunque, chiamava gli animali, commentava con la gente accanto, si arrampicava; mi ha fatto quasi paura !
Era così eccitata che a pranzo non ha voluto mangiare; poco male, è bella paffuta, avrebbe mangiato la sera.
La cosa importante quando fa così caldo è che beva molto e che si copra la testa: ha bevuto quasi un paio di bottigliette d'acqua, ma non ha assolutamente voluto tenere il cappellino; ci abbiamo provato più volte, ma alla fine abbiamo ceduto per non eccitarla ancora di più ... la prossima volta proveremo con un fazzoletto in testa; magari, stimolando il suo lato narcisista ...
Come prevedibile, nel viaggio di ritorno in auto ha resistito cinque minuti, prima di piombare in un sonno ristoratore e pieno di nuovo materiale.
Una volta a casa si è mezza svegliata, ha bevuto un grande biberon di latte e biscotti e si è riaddormentata.
La sera era stanca e serena, mentre, durante la notte (ho ancora il dubbio se sia utile fargliela vedere ...), incubo: tigre !
C'è da aspettarselo, in particolare se le si fa leggere e/o le si racconta la favola di Mowgli e il Libro della giungla. Forse è ancora piccola per vedere la tigre dal vivo ? Bhè, in realtà, qualche mese fà, aveva già avuto un incubo con la tigre del Libro della giungla (proprio lei aveva nominato nel sonno), quando ancora non aveva visto la tigre vera, quindi, possiamo dire di averla aiutato a materializzare questa paura; ripeto, non sono un esperto, ma penso possa farle bene.
PS: attenzione, se rimanete al bioparco per pranzo e non volete mangiare sotto il cocente sole ed in mezzo al caos, anticipate un pochino il pranzo: verso le 12 potrete trovare un posto all'ombra e ci sarà più tranquillità
A presto,
Valerio
venerdì 4 giugno 2010
Travel through London's past with Historypin
Fantastico strumento, peccato non ci sia ancora per Roma.
Ogni volta che Google o altri (ma, ultimamente è la grande G il principale motore di innovazione user-friendly...) escono con un nuovo prodotto/servizio di questo tipo, non posso fare a meno di dire: 'ohhh', e poi: 'mi piacerebbe tornare bambino e imparare e fantasticare attraverso questi strumenti'.
Effettivamente sono strumenti molto potenti, facili da usare, intuitivi (di quelli che dici: 'ma perchè nessuno ci aveva ancora pensato ?!').
E poi, la cartella avrebbe pesato molto meno e tante scoliosi sarebbero state risparmiate ...
Valerio
One of the things I love about living in London is trying to read the history of the buildings from their present day appearance - looking for clues about what their purpose might once have been and how society might have looked at an earlier time.
Just the other day I was in a new part of town and I noticed, high up on one of the Victorian facades, the faded painted letters indicating the building’s former use as a bookbinder - not something we tend to see on a highstreet anymore.
Of course city landscapes, urban environments and our local streets change all the time, as does the fashion you might see on these streets or the types of cars driving down them. It’s fascinating to compare this development which is why we were thrilled when We Are What We Do, the social movement that launched the Anya Hindmarch ‘I’m Not A Plastic Bag’, approached us to collaborate on their latest creation called Historypin.
Historypin is a digital time machine that provides a new way for the world to see and share history, using Google Maps and Street View.
The site allows users to share images - of streets or buildings, cities or villages - from their personal photo albums, as well as the stories behind them.
It’s a really unique use of Street View which means pictures can be dated as well as geo-tagged and then ‘pinned’ into place on top of modern Street View photography for people to explore over time.
This VE Day parade from 1945 in Leeds, in the North of England, is one really evocative for example:
It’s also a great way to get the different generations hanging out together over the family album. The project aims to start millions of new conversations between old and young, motivating older people to share their history while younger people share their digital skills.
I also love this glimpse of 1970’s fashion in London and the crazy dodo in a pram (or stroller).
It only just launched in Beta but the result so far is a fascinating snapshot of the changing face of local streets and well known landmarks, providing us all with a new perspective on historic moments.
But this is just the start! Historypin has ambitions to become the world’s largest user-generated communal archive of historic images and stories and anyone, anywhere can get involved. Pictures have been provided from individuals as well as various national archives, including such diverse contributors as Selfridges, Marks & Spencer, the Royal Albert Hall and Arsenal FC.
It looks like it’s time to grab a cup of tea, dust off the albums in the attic and take a trip down memory lane - then down Street View - with your grandma or grandpa.
Posted by Laura Scott, Google London
E’ questa l’Europa vista dagli italiani?
direi proprio di no !
Le voci dovrebbero essere in italiano ...
:-(
Da Bruxelles, ricevo questa cartina: l’Europa vista dagli italiani. No comment….
"Valerio
martedì 1 giugno 2010
Quant'è antipatica !
Mia figlia è ufficialmente entrata nella fase del 'Nnnnnno !' e del 'Non mi piaceeee'.
Lo dice a ripetizione, in modo incoerente (poco prima diceva che voleva quella cosa per la quale ora ti dice che non le piace ...), molto convinta e spesso in modo lagnoso.
La teoria vuole che sia una fase abbastanza tipica dei bambini: sviluppo della personalità, acquisizione dell'io, etc... Ma quant'è fastidioso sentirla fare quei capriccetti !
Il mio punto di vista è questo:
A volte è divertente, a volte lo è un pò meno, ma si va avanti e lei sembra pian piano imparare anche queste piccole cose.
Comunque l'argomento è complesso e merita un approfondimento in un altro post.
A presto,
Valerio.
Lo dice a ripetizione, in modo incoerente (poco prima diceva che voleva quella cosa per la quale ora ti dice che non le piace ...), molto convinta e spesso in modo lagnoso.
La teoria vuole che sia una fase abbastanza tipica dei bambini: sviluppo della personalità, acquisizione dell'io, etc... Ma quant'è fastidioso sentirla fare quei capriccetti !
Il mio punto di vista è questo:
- va bene che sia una fase necessaria e che bene o male tutti noi abbiamo passato (e i nostri genitori ci hanno sopportato)
- però: quando esagera in quell'atteggiamento mi fa venire i nervi e alla fine la sgrido, e, probabilmente, lei non capisce e non ho raggiunto nessun risultato, a parte una mancanza di comunicazione.
- allora, provo un approccio alternativo: la prendo in giro, le faccio il verso e mi disinteresso se continua. Forse è il metodo migliore, perchè mi sembra si disinneschi un pochino prima la bomba, o forse sto minando irreparabilmente la costruzione del suo io ?
A volte è divertente, a volte lo è un pò meno, ma si va avanti e lei sembra pian piano imparare anche queste piccole cose.
Comunque l'argomento è complesso e merita un approfondimento in un altro post.
A presto,
Valerio.
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